Visita guidata: Borromini a Roma

La visita guidata “Borromini a Roma” omaggia il grande architetto originario del Canton Ticino attraverso un percorso dedicato ai suoi principali interventi romani che lo hanno reso, assieme a Bernini, il principale artefice del volto della Roma Barocca.

Dopo aver collaborato con Maderno e Bernini Palazzo BarberiniFrancesco Borromini afferma il proprio personale linguaggio nel suo primo importante cantiere, risalente agli anni trenta del Seicento, la chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane. Qui si dispiega per la prima volta il caratteristico dinamismo frutto dell’accostamento di superfici concave e convesse che si ritrova poco dopo nella facciata dell’Oratorio dei Filippini.

La sua poetica improntata ad originali soluzioni formali, alternativa al connubio scultura-architettura proposto da Bernini, trova un esito significativo in Sant’Ivo alla Sapienza, dove Borromini, avendo a disposizione uno spazio molto ristretto, inventa una pianta stellare, con cellette disposte in forma d’alveare, possibile omaggio all’emblema delle api barberiniane del committente, papa Urbano VIII. L’inventiva di Borromini si manifesta anche nella copertura della chiesa, caratterizzata da una cupola ripartita in spicchi, che termina con una singolarissima lanterna a spirale. Soluzione, quest’ultima, che anticipa di pochi anni l’altrettanto originale realizzazione del tiburio e del campanile di Sant’Andrea delle Fratte. Dopo la morte di Urbano VIII, Borromini entra nelle grazie del nuovo pontefice, Innocenzo X Pamphilj che gli commissiona il rinnovamento interno di San Giovanni in Laterano e il completamento della chiesa di Sant’Agnese in Piazza Navona, in cui ritorna il gioco tra concavo e convesso nel confronto tra la facciata e la cupola.

Dopo aver ultimato gli interventi nel collegio di Propaganda Fide, eretto per i Gesuiti, Borromini si dedica alla sua ultima importante opera, la facciata della chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, da lui costruita trent’anni prima. L’ondulazione delle superfici raggiunge qui il suo apice producendosi in un complesso gioco di incastri. Borromini si dedicherà alla facciata sino al suicidio del 1667, tragico epilogo di una crisi psicologica inaspritasi dopo la nuova ascesa professionale del rivale Bernini, particolarmente apprezzato dal nuovo pontefice, papa Alessandro VII Chigi.

In un itinerario tra i più significativi luoghi della Roma Barocca, la visita guidata “Borromini a Roma” ci accompagna alla scoperta delle opere di uno dei più originali interpreti dell’architettura italiana di tutti i tempi.