Visita guidata alla chiesa di Santa Maria della Vittoria
La visita guidata alla chiesa di Santa Maria della Vittoria porterà alla scoperta di una delle più interessanti chiese della Roma barocca, la cui fama è strettamente legata alla straordinaria invenzione architettonica e scultorea della Cappella Cornaro di Gian Lorenzo Bernini, situata nel transetto sinistro della chiesa.
Costruita inizialmente per i Carmelitani Scalzi come cappella dedicata a San Paolo, la chiesa deve l’attuale denominazione a un episodio della Guerra dei Trent’anni, la vittoria dell’esercito cattolico contro i protestanti nella battaglia della Montagna bianca, presso Praga, dell’8 novembre 1620. A determinare la vittoria sarebbe stata un’immagine della Vergine, appesa al collo del cappellano generale dell’esercito, che coi suoi raggi abbagliò gli avversari mettendoli in fuga. L’immagine miracolosa fu collocata nella chiesa nel 1622, determinandone la nuova dedicazione.
Progettata da Carlo Maderno e costruita tra il 1608 e il 1620, la chiesa presenta una facciata di poco successiva disegnata da Giovan Battista Soria e finanziata dal cardinale Scipione Borghese che in cambiò ottenne l’Ermafrodito dormiente, statua rinvenuta durante gli scavi delle fondamenta della chiesa e oggi conservata al Louvre.
All’interno colpisce la sfarzosa profusione di marmi e stucchi dorati in cui si innesta la stupefacente creazione della Cappella Cornaro, commissionata dal cardinale Federico, esponente della celebre famiglia veneziana, a Gian Lorenzo Bernini. In una scenografia di marmi preziosissimi Bernini inscena la Transverberazione di Santa Teresa d’Avila, trasposizione marmorea e quasi sensuale dell’estasi mistica vissuta e descritta nella sua autobiografia dalla santa spagnola. All’evento assistono, da palchetti laterali in marmo e stucco, gli esponenti della famiglia Cornaro, che accompagnano lo sguardo dello spettatore verso l’episodio sacro riprodotto sull’altare.
La visita guidata a Santa Maria Vittoria ci immergerà nella sontuosità della Roma barocca permettendoci di ammirare uno dei capolavori assoluti di Gian Lorenzo Bernini, dove la sua poetica di unione di tra scultura e architettura, la sua capacità registica, il suo gusto scenografico per l’unione di luce e colore raggiungono il loro massimo grado.