Visita guidata all'Aventino
La visita guidata all’Aventino sarà una piacevole passeggiata che ci condurrà a conoscere uno dei sette colli di Roma, il più meridionale e isolato di tutti, che conserva antiche memorie e suggestivi scorci nascosti.
Delimitato da un lato dal Circo Massimo e dall’altro dal Testaccio, il colle Aventino si affaccia sul fiume Tevere e gode di un panorama suggestivo sulla città eterna. Il nome ha un’etimologia incerta, potrebbe derivare da quello del re Aventino, uno dei re di Albalonga discendenti da Enea, oppure dalle locuzioni ab adventu hominum, denominazione di un tempio dedicato a Diana, o ancora da ab advectu, ossia trasportato su acqua a causa delle paludi che lo circondavano.
Tradizionalmente sede dei plebei, contrapposta al Palatino, sede del patriziato, in epoca repubblicana vissero nel quartiere i poeti Ennio e Nevio, mentre successivamente in età imperiale il carattere del colle mutò e divenne sede di numerose residenze aristocratiche, tra cui le case private di Traiano e di Adriano prima che divenissero imperatori.
Oggigiorno il colle è conosciuto soprattutto per alcuni luoghi particolari, come il giardino degli Aranci, il cui nome è dovuto alla presenza caratteristica di numerose piante di aranci amari, che si estende nell’area dell’antico fortilizio eretto dalla famiglia dei Savelli (da cui il nome “parco Savello“) tra il 1285 e il 1287. Qui è possibile godere di una visuale molto ampia sulla città e ammirare un panorama mozzafiato sui principali monumenti di Roma.
Il giardino, dall’impostazione estremamente simmetrica, conserva anche una singolare fontana, composta da due pezzi di recupero: una vasca termale romana in granito, adorna di maniglioni a bassorilievo, collocate al centro di un bacino rettangolare, ed il monumentale mascherone marmoreo dalle ciglia aggrottate e dai folti baffi, raccolto in una grande conchiglia. Passeggiando incontreremo la Basilica di Santa Sabina, costruita nel V secolo sulla tomba della santa, una delle chiese paleocristiane meglio conservate in assoluto, di cui resta addirittura porta lignea dell’ingresso principale risalente al V secolo, che costituisce il più antico esempio di scultura lignea paleocristiana.
Scenica è poi la Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio, fondata tra il III e il IV secolo e rimaneggiata in seguito, nota per l’icona della Madonna dell’Intercessione del XII-XIII secolo (secondo la tradizione portata da sant’Alessio dall’oriente), ma soprattutto perché in una cripta romanica custodisce le reliquie di Tommaso Becket.
La visita guidata all’Aventino sarà un’occasione per apprezzare una zona più tranquilla di Roma, meno affollata di turisti, ma allo stesso tempo capace di regalare grandi sorprese e di celare l’emozionante veduta della cupola della Basilica di San Pietro dalla serratura del cancello della Villa del Priorato dei Cavalieri di Malta.