Visita guidata a San Pietro in Montorio e al tempietto di Bramante

La visita guidata alla Chiesa di San Pietro in Montorio e al Tempietto di Bramante sarà una splendida occasione per contemplare una delle architetture più significative nella storia del Rinascimento italiano e tra le opere più citate del grande artista Donato Bramante.

L’edificio religioso, situato alle pendici del colle Gianicolo, si trova in uno degli angoli più suggestivi di Roma, poco distante dalla famosa fontana dell’Acqua Paola, in una posizione che domina l’intera città con un panorama davvero stupendo sul centro storico.

La Chiesa venne eretta sul luogo dove, secondo la tradizione, era avvenuta la crocifissione di San Pietro, mentre il nome di San Pietro in Montorio deriva invece dal toponimo latino Mons Aureus, così denominato dagli antichi Romani perché durante le giornate assolate il colle, costituito da una roccia sedimentaria gialla, si illuminava di un colore dorato.

Fondata nel Medioevo per i monaci celestini, la chiesa nel XII secolo passò ai Benedettini ed alla fine del ‘400 fu affidata da papa Sisto IV ai frati Francescani. Caratterizzata da un’elegante facciata a timpano a due ordini con rosone gotico, è preceduta da una doppia rampa di scale ed è composta all’interno da una navata unica terminante in un’abside poligonale.

L’edificio conserva notevoli opere d’arte di eminenti artisti del XVI e XVII secolo, tra questi la Flagellazione di Gesù con i Santi Francesco e Pietro di Sebastiano del Piombo e la pala di Giorgio Vasari. Altra celebre cappella è quella realizzata da Gian Lorenzo Bernini per il marchese Marcello Raymondi: si tratta di uno spazio scenografico unitario costituito da un vano coperto a crociera e da un’abside al centro della quale emerge il bel bassorilievo Estasi di San Francesco del Baratta.

A rendere celebre questa Chiesa è però il famoso Tempietto del Bramante, che godette, da subito, di una grande fortuna di critica dato che, sia Sebastiano Serlio sia Andrea Palladio, lo reputarono degno di figurare accanto alle opere degli antichi ed influì direttamente o indirettamente su molte opere architettoniche successive. Progettato nel 1502, il tempietto monoptero e periptero, ha una funzione non pratica, ma simbolica e commemorativa del luogo in cui, secondo la tradizione cristiana, è stato ucciso San Pietro.

Impreziosito da alte e profonde nicchie, alcune delle quali ospitano statue degli evangelisti e da un pavimento a tessere marmoree policrome in stile cosmatesco, il tempietto è ispirato ai modelli dei templi romani, tra cui il Tempio di Vesta a Tivoli e al ben più monumentale Pantheon, divenendo una testimonianza dell’ineguagliabile talento raggiunto dal Bramante a Roma, dopo il successo  già riscosso a Milano.

La visita guidata a San Pietro in Montorio e al Tempietto di Bramante darà la possibilità di contemplare e ammirare uno dei sommi capolavori del Rinascimento italiano che riprende l’architettura classica e che segue i principi di equilibrio, proporzione e armonia, tipici di quella irripetibile stagione artistica.